1. Sinistra Democratica trae dall’esito della campagna elettorale la convinzione che, per le sorti del nostro Paese di fronte alla netta vittoria della destra, costruire la presenza ed il radicamento della sinistra sia irrinunciabile.
2. Intendiamo metterci subito al lavoro nelle diverse realtà del Paese perché sia possibile, ripartendo con un processo politico difficile ma necessario, dare fiducia e speranza a militanti, elettori ed elettrici, cittadine e cittadini, che abbiamo incontrato nel corso della campagna elettorale e che ringraziamo per l’impegno speso. A tutti questi e ai tanti che, delusi, si sono allontanati anche dal voto, chiediamo di essere con noi per costruire insieme un progetto per il Paese.
3. Ci rivolgiamo alle altre forze politiche della sinistra, impegnate come noi in una discussione approfondita che pienamente rispettiamo, sollecitandole a compiere ognuna nella propria autonomia passi decisivi nella direzione di un processo unitario che ora più che mai non può conoscere battute d’arresto.
4. Siamo stati consapevoli sin dall’inizio che questo processo di costruzione della sinistra italiana non può avvenire se insieme alle forze politiche non entrano in gioco i tanti e i diversi soggetti di una sinistra diffusa, presente nel territorio e ricca di esperienze e di partecipazione democratica.
5. Ognuna di queste realtà – e noi per primi - deve ora mettersi al lavoro affinché in un percorso costituente da aprire subito si definiscano valori, contenuti, programmi di un progetto che ha come obiettivo la costruzione di una sinistra in Italia nell’insieme delle sue fondamentali culture politiche, ispirata ad un nuovo socialismo e forte di una cultura di governo capace di interpretare e raccogliere le sfide che il Paese ha di fronte.
6. Sul piano politico sarà possibile contrastare la destra solo a partire dalla costruzione di un nuovo centrosinistra in Italia. Da soli non si è vinto, né si potrà vincere domani. Oggi è necessario alzarsi in difesa dei principi che fondano la Carta Costituzionale, opponendosi allo stravolgimento delle regole fondamentali della nostra democrazia politica rappresentativa. Il centrosinistra governa in tante città, province e regioni. Ci aspetta già nei prossimi giorni un appuntamento che riguarderà quasi tutte le province siciliane. Nei primi mesi del prossimo anno andranno al voto le più grandi città italiane e le principali province. Vogliamo dire fin d’ora che questo patrimonio politico va difeso e rafforzato, a cominciare dal ballottaggio che interesserà la provincia e la città di Roma. Rivolgiamo pertanto un appello forte alle donne e agli uomini di sinistra per recarsi alle urne, votare il centrosinistra, impedire alla destra di conquistare il governo della Capitale.
7. Rivolgiamo un saluto affettuoso a Fabio Mussi, il suo lavoro di questi anni è stato prezioso e profondo, siamo sicuri che tornerà presto, ristabilito da una degenza non breve, ad occuparsi della politica come ha sempre fatto e come abbiamo bisogno ritorni a fare.
8. Indichiamo ad ogni realtà territoriale di convocare assemblee nelle quali compiere un esame del voto e porre le condizioni per un rilancio immediato della nostra iniziativa politica. Sabato 10 maggio si terrà a Roma la Riunione del Comitato Promotore nazionale nel quale discutere delle prospettive politiche della sinistra italiana.
mercoledì 23 aprile 2008
martedì 22 aprile 2008
Lettera al Direttivo di Fabio Mussi
Cari compagni e care compagne,
Ci sono dei numeri nelle analisi che sto svolgendo qui a Bergamo che mi obbligano ad ulteriori accertamenti ed interventi terapeutici.
Mi dispiace che il caso abbia voluto far precipitare insieme problemi privati e guai pubblici, tuttavia, ad impossibilia nemo tenetur.
Non sono manifestatamente in grado di riprendere l’attività politica, e del resto i trapiantati come me, anche quando le cose vanno bene, si prendono tutti molti mesi.
Vi prego di informare i compagni del direttivo.
A parte le questioni politiche, che richiedono persone nuove e una nuova generazione, è evidente che non posso mantenere il ruolo di coordinatore nazionale.
Naturalmente io ci sarò, nel contributo che posso dare, di elaborazione politica ed intellettuale per riprendere daccapo il discorso su una sinistra all’altezza dei tempi e che serva all’Italia.
Un abbraccio fraterno
Fabio Mussi
Bergamo, 21 aprile 2008
Ci sono dei numeri nelle analisi che sto svolgendo qui a Bergamo che mi obbligano ad ulteriori accertamenti ed interventi terapeutici.
Mi dispiace che il caso abbia voluto far precipitare insieme problemi privati e guai pubblici, tuttavia, ad impossibilia nemo tenetur.
Non sono manifestatamente in grado di riprendere l’attività politica, e del resto i trapiantati come me, anche quando le cose vanno bene, si prendono tutti molti mesi.
Vi prego di informare i compagni del direttivo.
A parte le questioni politiche, che richiedono persone nuove e una nuova generazione, è evidente che non posso mantenere il ruolo di coordinatore nazionale.
Naturalmente io ci sarò, nel contributo che posso dare, di elaborazione politica ed intellettuale per riprendere daccapo il discorso su una sinistra all’altezza dei tempi e che serva all’Italia.
Un abbraccio fraterno
Fabio Mussi
Bergamo, 21 aprile 2008
venerdì 18 aprile 2008
ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Nella Provincia di Ancona si è votato anche per il rinnovo dei Sindaci e dei Consigli comunali di Morro d’Alba, Chiaravalle e Falconara.
I risultati inducono a qualche considerazione più confortante per la Sinistra.
A Morro d’Alba Simone Spadoni, di Sinistra l’Arcobaleno, è confermato sindaco con quasi il 50% dei voti, battendo sia il candidato delle Destre che quello ex Margherita (oggi PD).
A Chiaravalle, l’on. Claudio Maderloni, porta la lista della Sinistra l’Arcobaleno quasi al 24% a fronte del pur rispettabile 6,2 % delle “politiche”, quasi quadruplicando i voti della contemporanea consultazione nazionale. A dimostrazione di quanto contino candidature effettivamente legate e riconosciute come tali dal territorio e dai Cittadini.
A Falconara, Sinistra Democratica guidata da Paola Stacchietti e Claudio Paolinelli, delude chi la voleva una lista da “quattro gatti” e raccoglie da sola – in una competizione tiratissima - ben 513 voti, pari al 3,1% (a fronte del complessivo 3,7% di Sinistra Arcobaleno alla Camera), portando il proprio candidato sindaco, arch. Carlo Brunelli, ad un più che onorevole 3° posto (oltre 2.000 voti e l’11.5 %).
A Falconara, dunque, la giovane Sinistra Democratica rivela una forza elettorale più ampia di PdCI e Verdi messisi insieme (2,5%)e di poco inferiore a quella di Rifondazione Comunista (4,3%) che, localmente, appoggiano il candidato “veltroniano”.
Le congratulazioni e il rigraziamento del Movimento vanno dunque a Simone Spadoni, Claudio Maderloni, Paola Stacchietti, Claudio Paolinelli e a tutti i candidati delle loro liste nei 3 Comuni, per la generosa e disinteressata disponibilità e per l’impegno che hanno dimostrato.
Allo stesso modo il ringraziamento di Sinistra Democratica va a tutti quei Cittadini che con il loro voto - “libero” dai ricatti del cosiddetto “voto utile” (peraltro rivelatosi non tale da impedire il ritorno al potere di Berlusconi e Bossi) - hanno garantito in quei Comuni una significativa affermazione che ci sprona a mantenere la rotta della costruzione di “La Sinistra – l’Arcobaleno”, quale nuovo soggetto politico della Sinistra forte, laica, moderna, unitaria e plurale.
Riccardo Maderloni - Coordinatore provinciale di Ancona - "Sinistra Democratica - per il Socialismo europeo".
I risultati inducono a qualche considerazione più confortante per la Sinistra.
A Morro d’Alba Simone Spadoni, di Sinistra l’Arcobaleno, è confermato sindaco con quasi il 50% dei voti, battendo sia il candidato delle Destre che quello ex Margherita (oggi PD).
A Chiaravalle, l’on. Claudio Maderloni, porta la lista della Sinistra l’Arcobaleno quasi al 24% a fronte del pur rispettabile 6,2 % delle “politiche”, quasi quadruplicando i voti della contemporanea consultazione nazionale. A dimostrazione di quanto contino candidature effettivamente legate e riconosciute come tali dal territorio e dai Cittadini.
A Falconara, Sinistra Democratica guidata da Paola Stacchietti e Claudio Paolinelli, delude chi la voleva una lista da “quattro gatti” e raccoglie da sola – in una competizione tiratissima - ben 513 voti, pari al 3,1% (a fronte del complessivo 3,7% di Sinistra Arcobaleno alla Camera), portando il proprio candidato sindaco, arch. Carlo Brunelli, ad un più che onorevole 3° posto (oltre 2.000 voti e l’11.5 %).
A Falconara, dunque, la giovane Sinistra Democratica rivela una forza elettorale più ampia di PdCI e Verdi messisi insieme (2,5%)e di poco inferiore a quella di Rifondazione Comunista (4,3%) che, localmente, appoggiano il candidato “veltroniano”.
Le congratulazioni e il rigraziamento del Movimento vanno dunque a Simone Spadoni, Claudio Maderloni, Paola Stacchietti, Claudio Paolinelli e a tutti i candidati delle loro liste nei 3 Comuni, per la generosa e disinteressata disponibilità e per l’impegno che hanno dimostrato.
Allo stesso modo il ringraziamento di Sinistra Democratica va a tutti quei Cittadini che con il loro voto - “libero” dai ricatti del cosiddetto “voto utile” (peraltro rivelatosi non tale da impedire il ritorno al potere di Berlusconi e Bossi) - hanno garantito in quei Comuni una significativa affermazione che ci sprona a mantenere la rotta della costruzione di “La Sinistra – l’Arcobaleno”, quale nuovo soggetto politico della Sinistra forte, laica, moderna, unitaria e plurale.
Riccardo Maderloni - Coordinatore provinciale di Ancona - "Sinistra Democratica - per il Socialismo europeo".
venerdì 11 aprile 2008
Dal Pd un ricatto elettorale, al Senato leveremo seggi alla destra
Intervista a Fabio Mussi
«Un´intervista inaudita. Franceschini prova forse a prenderci per i fondelli?».
Ha lanciato un appello agli elettori della sinistra.
«No, è un vero e proprio ricatto elettorale. Prima il Pd ci scarica e ora, in extremis, di fronte ad una possibile, probabile sconfitta ecco che mette le mani avanti e si prepara ad addossarci la responsabilità del flop. Se Berlusconi vince, è colpa della sinistra che non vota Veltroni. Ma per favore. Io allora l´accusa la rovescio per intero».
In che modo, ministro?
«Mon ami, Ralph Nader c´est vous, siete voi del Pd. Mica Bertinotti».
Tesi piuttosto ardita. Va spiegata.
«La competizione si sta giocando esattamente con le regole che il Pd ha voluto, le squadre si affrontano con lo schema perseguito ostinatamente da Veltroni: la competizione con Berlusconi senza la sinistra. Non l´abbiamo certo voluta noi la fine del centrosinistra».
Ma anche per Rifondazione e la sinistra, dopo il governo Prodi, la fase dell´Unione era chiusa.
«Con i miei amici della Sinistra arcobaleno ho insistito molto, all´indomani della crisi di governo, per un incontro con Veltroni, per capire che margini c´erano. Noi la mossa l´abbiamo fatta ma dall´altra parte abbiamo trovato un muro. Il leader del Pd, alla fine, fece filtrare l´idea di una separazione consensuale. Ma quando mai: la scelta fu loro. Al diavolo la sinistra. Però stranamente in certi casi i voti della sinistra non olent, non puzzano».
Quando?
«Al comune di Roma, alle regionali in Sicilia, in centinaia di comuni in tutta Italia, dove il Pd si presenta insieme a noi».
La partita fra Veltroni e Berlusconi non si gioca sul filo dei voti?
«Non credo, ma ammesso e non concesso l´uscita di Franceschini è anche tecnicamente sbagliata: al Senato la Sinistra toglierà più seggi al Pdl che al Pd. Conti alla mano. Una ragione in più per impegnarsi al massimo, ovunque, a superare lo sbarramento dell´otto per cento. Scaricare su di noi è troppo facile e comodo, sia in chiave pre-elettorale ma anche post-elettorale...».
Allude ad una resa dei conti all´interno del Pd, in caso di sconfitta?
«Non metto bocca, le dinamiche interne del Pd sono cose che non mi riguardano più. Certo che a rovesciare su di noi i problemi loro, sono piuttosto abituati. Come per i 20 mesi di governo. Avevano 20 ministri su 25, il presidente del Consiglio, due vicepremier. Molti onori e molti oneri. Invece, se a Palazzo Chigi le cose non hanno funzionato, di chi è la colpa? Ma è ovvio: del ministro Mussi, di Ferrero, di Pecoraro. Ma ci sarà in quel partito qualcuno che si assume una responsabilità, 'adsum qui feci', come citava spesso Alessandro Natta? Comunque, nelle parole di Franceschini c´è qualcosa di ancora più inquietante, che mi fa rizzare i capelli».
Addirittura?
«Il presidenzialismo di fatto, che si realizzerebbe nel nostro paese con la vittoria di Veltroni o di Berlusconi, al tempo stesso premier, segretario di partito e capo della maggioranza parlamentare. Vorrei ricordare a Franceschini che l´Italia è un regime parlamentare. E che meno di due anni fa abbiamo chiamato il popolo italiano ad un referendum per bocciare la riforma costituzionale della destra, a forte impalcatura presidenzialista. Adesso il vicesegretario pd ci propina l´elogio di tutti i poteri al leader. Ce lo dica: si preparano a ripresentare insieme a Berlusconi quella stessa controriforma bocciata dagli italiani?».
Appello al voto pro-Veltroni rispedito al mittente.
«Di più. Lo faccio io un appello, al vecchio elettorato dei Ds. Date un voto che garantisca le persone che si sentono di sinistra, fate in modo che siano rappresentate, e perché in futuro si possa tenere aperta una prospettiva di governo di centrosinistra. Influendo sulla politica del Pd».
«Mon ami, Ralph Nader c´est vous, siete voi del Pd. Mica Bertinotti».
Tesi piuttosto ardita. Va spiegata.
«La competizione si sta giocando esattamente con le regole che il Pd ha voluto, le squadre si affrontano con lo schema perseguito ostinatamente da Veltroni: la competizione con Berlusconi senza la sinistra. Non l´abbiamo certo voluta noi la fine del centrosinistra».
Ma anche per Rifondazione e la sinistra, dopo il governo Prodi, la fase dell´Unione era chiusa.
«Con i miei amici della Sinistra arcobaleno ho insistito molto, all´indomani della crisi di governo, per un incontro con Veltroni, per capire che margini c´erano. Noi la mossa l´abbiamo fatta ma dall´altra parte abbiamo trovato un muro. Il leader del Pd, alla fine, fece filtrare l´idea di una separazione consensuale. Ma quando mai: la scelta fu loro. Al diavolo la sinistra. Però stranamente in certi casi i voti della sinistra non olent, non puzzano».
Quando?
«Al comune di Roma, alle regionali in Sicilia, in centinaia di comuni in tutta Italia, dove il Pd si presenta insieme a noi».
La partita fra Veltroni e Berlusconi non si gioca sul filo dei voti?
«Non credo, ma ammesso e non concesso l´uscita di Franceschini è anche tecnicamente sbagliata: al Senato la Sinistra toglierà più seggi al Pdl che al Pd. Conti alla mano. Una ragione in più per impegnarsi al massimo, ovunque, a superare lo sbarramento dell´otto per cento. Scaricare su di noi è troppo facile e comodo, sia in chiave pre-elettorale ma anche post-elettorale...».
Allude ad una resa dei conti all´interno del Pd, in caso di sconfitta?
«Non metto bocca, le dinamiche interne del Pd sono cose che non mi riguardano più. Certo che a rovesciare su di noi i problemi loro, sono piuttosto abituati. Come per i 20 mesi di governo. Avevano 20 ministri su 25, il presidente del Consiglio, due vicepremier. Molti onori e molti oneri. Invece, se a Palazzo Chigi le cose non hanno funzionato, di chi è la colpa? Ma è ovvio: del ministro Mussi, di Ferrero, di Pecoraro. Ma ci sarà in quel partito qualcuno che si assume una responsabilità, 'adsum qui feci', come citava spesso Alessandro Natta? Comunque, nelle parole di Franceschini c´è qualcosa di ancora più inquietante, che mi fa rizzare i capelli».
Addirittura?
«Il presidenzialismo di fatto, che si realizzerebbe nel nostro paese con la vittoria di Veltroni o di Berlusconi, al tempo stesso premier, segretario di partito e capo della maggioranza parlamentare. Vorrei ricordare a Franceschini che l´Italia è un regime parlamentare. E che meno di due anni fa abbiamo chiamato il popolo italiano ad un referendum per bocciare la riforma costituzionale della destra, a forte impalcatura presidenzialista. Adesso il vicesegretario pd ci propina l´elogio di tutti i poteri al leader. Ce lo dica: si preparano a ripresentare insieme a Berlusconi quella stessa controriforma bocciata dagli italiani?».
Appello al voto pro-Veltroni rispedito al mittente.
«Di più. Lo faccio io un appello, al vecchio elettorato dei Ds. Date un voto che garantisca le persone che si sentono di sinistra, fate in modo che siano rappresentate, e perché in futuro si possa tenere aperta una prospettiva di governo di centrosinistra. Influendo sulla politica del Pd».
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