martedì 26 maggio 2009

ALLE ELETTRICI E AGLI ELETTORI DI SINISTRA

Cari elettori di sinistra, in particolare voi, che come me eravate iscritti ai Ds o votavate la Quercia, la lista “Sinistra e libertà” si presenta alle elezioni europee: è formata da forze che, tutte, fanno riferimento ai grandi gruppi della sinistra presenti nel Parlamento europeo, socialista, verde, della “gauche unitaire”. Sappiamo per certo di essere vicini alla soglia del 4%, lo sbarramento introdotto di forza alla vigilia del voto. Vi chiediamo un aiuto per farcela.

Cambierebbe qualcosa di importante nella politica italiana, allo stato dei fatti dominata da Silvio Berlusconi, indiscusso protagonista di una rapida regressione della nostra democrazia e della costruzione di un regime autoritario di tipo nuovo.
Vi chiediamo una mano perché tornino ad essere rappresentati nelle massime istituzioni, oggi europee domani italiane, forze politiche che di sé dicono: “Io sono di sinistra”, come tanti cittadini che hanno visto sparire anche la parola.

Vi chiediamo una mano per ricostituire una idea che muove dal valore del lavoro umano, dal rispetto per la natura, dall’amore per la giustizia e la libertà.
Vi chiediamo una mano per riaprire la prospettiva di una coalizione di centrosinistra, perché, se qualcuno nel nostro campo si ritiene autosufficiente, allora sarà destra per sempre. Date così una mano anche al Partito democratico. Sempre irresoluto. Sulla cacciata dei migranti dal mare nel deserto del Sahara e sull’indecenza delle ronde; sul testamento biologico, o le coppie di fatto, o la procreazione assistita o la ricerca sulle staminali; sul nucleare o sul “modello contrattuale” di Sacconi e Brunetta, che esclude d’imperio la Cgil; sul Referendum elettorale e sulla giustizia in stile Silvio Alfano… Oggi indicato, giustamente, come demolitore della democrazia e promotore di leggi razziali, ma ieri nominato come “leader dello schieramento a noi avverso”, “avversario” e non “nemico”, l’uomo con cui promuovere il “dialogo” in vista di una “legislatura costituente”. Ed effettivamente “costituente” la legislatura lo è, come vedete con i vostri occhi giorno dopo giorno: costituente di una non democrazia cucita addosso all’enorme potere personale dell’attuale capo del governo.

Un peso –un voto- messo sul piatto di sinistra può far pendere la bilancia dalla parte giusta, anche tra i democratici. Chiedo quindi il vostro voto. L’elezione di Barack Obama negli Usa dimostra che le svolte non sono impossibili. Perché in Italia no?

Grazie dell’attenzione
Fabio Mussi

sabato 9 maggio 2009

DUCA SINDACO