di Carlo Leoni
Complimenti a Veltroni per il grande successo personale e agli amici e compagni del Partito democratico per lo straordinario risultato di partecipazione alle primarie. Dopo l'affluenza di cinque milioni di lavoratori al referendum sindacale, dall'appuntamento di ieri proviene un'altra prova di vitalità della politica democratica. Si dimostra che gli italiani non sono contro la politica, ma la vogliono pulita, trasparente, senza odiosi e insopportabili privilegi.
Ora è bene che anche la sinistra si dia una mossa. Abbiamo pochi mesi, forse addirittura qualche settimana di tempo per realizzare le attese di tanta parte della nostra gente, e cioè per dare vita ad un soggetto unitario e partecipato.
La federazione a sinistra può essere un primo passo, ma non è più sufficiente. Serve altro. Serve una casa comune che superi la frammentazione attuale di sigle e simboli, un luogo aperto alla partecipazione di tutti.L'obiettivo non può non essere quello di un partito della sinistra, di una sinistra senza aggettivi, una forza innovatrice alleata del Partito democratico in un nuovo e più forte centrosinistra.
Ci sono tre cose da decidere subito.
La prima: si è parlato, lo hanno fatto Mussi e Giordano, di organizzare presto gli stati generali della sinistra. Bene, si decida subito la data, la sede e le modalità di partecipazione. Il "modello social forum" può essere una buona idea perché a questo appuntamento dobbiamo garantire il massimo di apertura e di coinvolgimento anche di chi non milita nelle organizzazioni politiche.
La seconda: se federazione deve essere (per ora), essa non può risolversi in una somma di soggetti che rimangono ognuno identico a se stesso o nell'incontro occasionale tra quattro leader: serve un gruppo dirigente unitario e va prevista la possibilità di iscriversi direttamente alla federazione, anche in forma collettiva, senza passare per l'organizzazione promotrice.
La terza: si dica subito che alle prossime elezioni amministrative saremo non solo tutti insieme (Verdi, Prc, Sd e Pdci), ma tutti sotto un unico simbolo, che deve essere il simbolo della sinistra italiana.
Non possiamo più, non dico vivacchiare, ma neanche camminare. Dobbiamo correre. Se non ora, quando?
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