sabato 24 febbraio 2007

CRISI DI GOVERNO: FATTI E LUOGHI COMUNI

Care compagne e cari compagni, a seguito della Crisi di Governo si sta determinando in diverse realtà territoriali del nostro partito una discussione sulle cause della crisi stessa e sulla prospettiva politica.

Spesso questa discussione anziché essere fondata su una precisa analisi dei fatti, finisce per riflettere una serie di luoghi comuni contro le diverse forze della sinistra e a supporto del partito democratico. Abbiamo individuato una serie di questioni, espresse in meno di una cartella, che vi inviamo sperando che possano costituire la base di un ragionamento ben più serio e articolato su ciò che sta accadendo.

Vi saluto con affetto Roberta Lisi

Nella discussione che segue alla crisi di Governo non può essere eluso un dato di partenza: le elezioni politiche non hanno segnato una vittoria del centrosinistra ma, nei fatti, un pareggio con i numeri parlamentari che ne conseguono. Il problema è l'assenza di maggioranza al Senato.

Se anche Rossi e Turigliatto avessero votato, il centrosinistra non avrebbe avuto la maggioranza dei voti. Il Governo dipende dai senatori a vita. Errori sono stati fatti anche dopo il risultato elettorale. A partire dalla presidenza del Senato. Se invece di fare come se avessimo vinto con larghezza, si fosse data la presidenza del Senato a un esponente del centrodestra, avremmo avuto due voti in più.

Questa crisi nasce da destra, da un'operazione politica preparata e studiata da Udc e Andreotti, con sponde molto potenti che spingono contro questo Governo, contro la sua politica estera, contro i Dico. La scelta molto grave di Rossi e Turigliatto attira i fulmini sulla sinistra ma la vera rottura è stata preparata altrove.


Noi dobbiamo rivendicare che il Governo Prodi è stato ed è il più avanzato. Nello stesso tempo bisogna riflettere sulla perdita di consensi al Governo legata al fatto di aver ignorato una parte del paese (pensionati, lavoratori, questioni sociali, welfare, giovani).


Questo Governo ha fatto molto bene su alcuni fronti come la politica estera e i Dico: e ce lo fanno pagare le forze potenti che non sono d'accordo. Ha fatto meno bene su altri fronti e lo abbiamo pagato nella società.

A quelli che dicono "la soluzione è il Partito Democratico" bisogna replicare che:. I più ottimisti parlano di un possibile Pd al 35%. Ma col 35% non si governa.. Si vuole mandare via Rc e la sinistra radicale dal Governo? E con chi governiamo, FI? (i voti dell'Udc anche volendo non bastano).

Chi argomenta in questo modo vuole la fine del Governo, la sua crisi definitiva. Il problema è invece affrontare le questioni irrisolte: parlare alla parte ignorata del paese; rovesciare la situazione per cui dopo cinque anni di Governo orrendo di Berlusconi il centrosinistra pareggia le elezioni.

Qui si innestano le questioni del congresso e della mozione: per affrontare questi problemi occorre una sinistra forte, autonoma e di governo; bisogna ridare centralità al lavoro; ripartire dalla giustizia sociale; affrontare decisamente le questioni globali del pianeta.


Leggi l'articolo di Gianni Zagato: http://www.aprileonline.info/1927/quel-17-dei-ds-un-anno-fa

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