A proposito del prossimo congresso dei Democratici di Sinistra, tre riflessioni prima di entrare nel merito della mozione che ho scelto:
1) ogni nostra azione deve tendere a salvare questo Governo e far si che il programma elettorale per il quale siamo andati a chiedere il voto possa essere realizzato (sempre compatibilmente con le risorse finanziare disponibili). Non possiamo permetterci di creare le condizioni per un ritorno della destra populista alla guida della repubblica italiana;
2) io voglio bene a questo partito e farò di tutto perché possa continuare a vivere perché anche in Italia ci sia un partito di sinistra e del socialismo.
Ogni azione dovrà tendere al rafforzamento del partito dei democratici di sinistra, e ad apportare le modifiche necessarie affinché si creino nuovamente le condizioni per avere uno strumento vivo e rinnovato.
Un partito che sia di riferimento per il mondo dei lavori, che esprima tutta la laicità necessaria per un buon governo, che guardi alla pace come strumento indispensabile per il progresso mondiale, che punti allo sviluppo della ricerca, che guardi alla questione ambientale come strumento fondamentale della nuova crescita, che garantisca il diritto individuale, che faccia della partecipazione l’elemento cardine per il rinnovo di se stesso e delle leve per il governo dagli enti locali al governo del paese, che sia strumento di novità nel rinnovare quel socialismo europeo ed internazionale pronto a misurarsi con i cambiamenti politici ed economici che stanno travolgendo il nostro pianeta;
3) occorre un impegno straordinario per non perdere di vista l’azione complessiva che sta svolgendo l’UNIONE, e che sia fatto ogni sforzo per non perdere di vista la necessità di un rafforzamento strutturale per il futuro.
Il nostro congresso, quello che siamo chiamati a celebrare tra qualche settimana non sarà un Congresso “normale”, un congresso che decide solo la linea politica e il rinnovo degli organismi: quello che andiamo a celebrare potrebbe esser l’ultimo congresso dei DEMOCRATICI DI SINISTRA. Ma non solo, potrebbe essere anche il congresso che pur non dichiarandolo decida di non avere più un partito della sinistra, che non sia dentro il socialismo europeo e che pensi così in grande da portare oltre il socialismo non solo l’Italia ma lo stesso socialismo europeo. Tutto questo lo si vuol fare pensando ad una unificazione a freddo senza entusiasmo, con una semplice unificazione del quadro dirigente dei DS e della Margherita.
SIAMO CHIAMATI AD UNA SCELTA FONDAMENTALE IN CUI OGNUNO DEVE ESPRIMERSI PIU' LIBERAMENTE POSSIBILE AVENDO CHIARO CHE COSA C’E’ IN GIOCO.
Ma qual è lo scenario oggi?
Dopo Orvieto tutto è cambiato: si è affossata una Federazione costituita da due anni che non si è mai riunita, si è deciso con i soli stati maggiori dei Ds e della Margherita (un percorso fuori dagli organi statutari del partito) di dare vita nei fatti ad una formazione politica che abbia alla base quel gruppo parlamentare dell’Ulivo che di fatto ha sostituito i partiti ed ha deciso che in pochi scelgono per tutti facendo dell’azione parlamentare la strada per un nuovo partito. Quanto sono lontani gli slogan della partecipazione e il popolo delle primarie che aveva voluto, scegliendo di Prodi, scegliere anche di creare un nuovo partito politico, il partito democratico per l’appunto.
E i tanti passi fatti: la nomina dei saggi per la stesura di un manifesto fondante del partito democratico, una scuola di partito per la formazione di quadri politici del partito democratico, un gruppo parlamentare che risponde alle segreterie dei due partiti, un giornale nuovo del partito democratico che uscirà tra qualche giorno…
In poche parole il partito c’è già, anche se nulla si vede, nulla è stato chiarito ad iniziare dalla laicità quale momento fondante, se sarà dentro il socialismo europeo, se ci saranno attivisti o (come alcuni pensano) solo elettori da consultare ogni tanto e soprattutto eletti e Segreterie.
Le vecchie sezioni? I militanti? Tutto in forse, ma intanto si va avanti.
Un manifesto nella nostra sezione ha sollecitato, durante l’ultima assemblea sul costo della politica, una riflessione collettiva .
Io guardavo più ai vecchi manifesti e ai vecchi quadri e alle fotografie, tutti carichi della nostra storia delle nostro lotte, ma anche del nostro futuro.
Ma un compagno si è domandato “ma questo manifesto nel partito democratico avrà un suo posto?” Il manifesto dice Marco e Matteo hanno il diritto di avere una vita insieme e una loro casa un loro futuro felice. E i volti dei due ragazzi sono sorridenti.
Ogni volta si dovrà fare una battaglia.
Avevamo chiesto un percorso diverso partendo da:
- un’analisi sui partiti, sul ruolo dei partiti nella situazione nazionale ed internazionale, con i nuovi movimenti e le nuove culture, sul nuovo ruolo del partito del socialismo europeo;
- che cosa rappresenta oggi un partito socialista soprattutto nei confronti del mondo del lavoro;
- un nuovo sogno, di quel socialismo rinnovato, partecipato, per quel “socialismo dei cittadini” indicato da Zapatero;
- il ruolo del socialismo oggi di fronte alle nuove sfide, alle crisi ambientali, al problema energetico, ai nuovi scenari di guerra, ai nuovi lavori e ai nuovi diritti, ai nuovi strumenti di partecipazione e nuovi momenti per le decisioni; per una distribuzione dei benefici universali a partire dalla conoscenza e della tecnica, alla distribuzione della ricchezza secondo principi di equità assicurandola a tutti donne e uomini.
La mozione A SINISTRA PER IL SOCIALIMO EUROPEO che candida Fabio Mussi a segretario, richiama molte delle cose che ho detto e che abbiamo detto in questi anni, con lo sforzo che tutti noi abbiamo profuso per ridare forza al nostro partito, per farlo ritornare ad essere al centro della vita politica.
Noi con questa mozione proponiamo una alternativa a quelli che oggi dicono non possiamo fermarci (senza sapere dove vogliono andare). E con chi andare oltre che cosa essere dopo e dove collocarsi in Europa e nel mondo oltre ovviamente che nelle coscienze dei cittadini.
Nessun commento:
Posta un commento