domenica 25 febbraio 2007

GIOVANI PER IL SOCIALISMO EUROPEO


Pubblichiamo l'appello di compagne e compagni under 30, dei DS e della SG della Federazione di Siena, a sostegno della mozione A Sinistra per il Socialismo Europeo.


Noi, giovani dei Democratici di Sinistra e della Sinistra Giovanile, con questo documento di appoggio alla mozione A SINISTRA PER IL SOCIALISMO EUROPEO, che candida Fabio Mussi a segretario, vogliamo contribuire al dibattito del prossimo congresso del nostro partito.

Con questo appello speriamo di raccogliere (oltre quelle riportate in calce al documento) le adesioni di giovani compagne e compagni che come noi sono convinti che in Italia ci sia ancora bisogno di una rinnovata e rivitalizzata forza di sinistra e socialista.
Oggi, una volta di più, sentiamo il dovere di rimarcare il nostro punto di vista, parlando di noi e guardando a sinistra.

Il partito che vogliamo costruire deve:

Riscoprire la centralità del lavoro: ripristinare il principio dell'occupazione stabile e a tempo pieno, combattere la precarietà e le nuove forme di alienazione, aumentare le tutele e le garanzie per i giovani lavoratori; favorire l'istruzione, incentivare e investire nella ricerca, cercando di arginare la "fuga dei cervelli" dalle nostre università; estendere il campo dei diritti delle persone, indipendentemente dal loro stile di vita e dal loro orientamento sessuale; vogliamo stare al passo con gli altri cittadini dell'Europa laica e pluralista, favorendo il lavoro rispetto al reddito, scardinando un sistema ingessato dal corporativismo a favore di un mondo del lavoro meritocratico e dinamico, motore di una vera crescita sociale e culturale.

Farsi promotore di una nuova politica ambientale:
crediamo che sia necessario intraprendere nuovi percorsi finalizzati concretamente all'incentivazione di modelli sociali ed economici improntati ad una chiara etica ambientale. Ed è per questo che è necessario un ripensamento dell'attuale sistema di sviluppo, basato sull'accumulo e la produzione crescente delle merci, individuando altre forme di indicatori del benessere e della crescita non solo di tipo meramente monetario. Riteniamo perciò fondamentale l'adozione di politiche che pongano al centro il risparmio energetico e dirette al superamento della dipendenza economica e politica dalle energie fossili in funzione di altre forme più sostenibili. Nondimeno è indispensabile rimarcare la centralità ed il valore dei beni comuni dell'umanità.

Perseguire una vera politica di pace:
che parli di disarmo e denuclearizzazione; promuova processi di cooperazione e solidarietà internazionale, abbandonando logiche di guerra e unilaterali, rilanciando il ruolo del nostro Paese come potenza di pace e mediazione tra popoli e controversie internazionali. Ciò che significa ricordare quel che insegna l'art. 11 della Costituzione: "l'Italia ripudia la guerra...".

Investire su un vero ricambio generazionale:
puntiamo ad un concreto e continuo rinnovamento delle idee e delle persone. Per questo, un grande partito di sinistra come il nostro deve aprirsi alla società ed ai movimenti e riuscire a valorizzare le capacità e le sensibilità dei suoi iscritti e aderenti. Ciò affinché la politica torni ad essere luogo di analisi ed elaborazione, capace di assolvere al ruolo di precursore, interprete e guida dei mutamenti e delle problematiche sociali.

Ecco quello che non vogliamo:

Giocare al ribasso sui principi e sui diritti fondamentali:
sottolineiamo la libertà di scegliere con chi e come vivere, nel rispetto dell’autonomia e dell’autodeterminazione delle scelte individuali, agendo per una estensione dei diritti. Capisaldi questi, come anche la libertà di ricerca ed il diritto a disporre del proprio corpo e della propria morte, che non possono essere ridimensionati dalla mancanza di norme e tutele giuridiche.

Disgregare un partito di identità e idealità per raggruppare percentuali, rischiando un’operazione meramente autoreferenziale che ci faccia perdere definitivamente il contatto con la società e con le sue istanze.

Una fusione a freddo tra due identità distinte e troppo spesso divergenti, quali Ds e Margherita; un percorso del genere porterebbe al dissolvimento della maggiore forza della sinistra italiana: ovvero, determinerebbe la scomparsa, unico caso in Europa, della parola socialista dal lessico e dalla pratica politica; non vogliamo essere i primi testimoni della dismissione del grande patrimonio politico e culturale che ha così tanto contribuito, nel corso della storia italiana, al miglioramento dei lavoratori, dei ceti più deboli, delle classi subalterne.

Quello che vogliamo è anche quello per cui abbiamo sempre combattuto: un lavoro dignitoso, stabile e duraturo; un mondo vivibile, oggi e guardando al domani; una politica che parli di pace e di disarmo e che sappia sempre individuare e combattere le vecchie e nuove disuguaglianze; un partito di idee nuove e ricco dell'esperienza storica e culturale della sinistra italiana: radici salde, per un socialismo del futuro.
Ed anche perché il nome "compagno" continua a piacerci.

Aliprandi Andrea, Barra Antonio, Bartolini David, Borghi Eleonora, Borgogni Federico, Boschetti Annarita, Brogi Jacopo, Cicero Alessandro, Coli Fabiana, Conte Carmela, Corsi Francesco, Di Nenno Valentina, Francini Cosimo, Giunti Alessio, Lampis Alberto, Lattanzi Rossella, Leccia Giuseppe, Montagnani Silvia, Mugnaioli Enrico, Scanu Gianmario, Storai Johnny, Tanzini Martina, Tomelleri Cesare, Tuozzolo Giuseppe, Virgilio Ivan.

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