Red, 26 marzo 2007
Congresso Ds
E' bene far parlare i numeri, ora i congressi stanno giungendo alla fine. Manca all'appello l'intera federazione di Vibo Valentia, per la quale pende un ricorso aperto e irrisolto. Poi mancano non più di un centinaio di congressi in giro per l'Italia, particolarmente al Sud. Dopo di che il sipario cala sui congressi dei DS e - dato l'esito - sugli stessi DS.
A questo punto hanno votato 199.960 iscritti. Fassino ha raccolto poco più di 149 mila voti, pari al 74.7%. Mussi è giunto a 32.419 voti pari al 16.2% e Angius a 17.296 voti, equivalenti all'8.6%. I conti percentuali tornano con il computo di qualche centinaio di bianche e nulle.
In ben otto regioni Fassino è sotto il 70%, a cominciare dal Piemonte (68.7% contro il 74% di due anni fa). Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Marche, Veneto, Molise, Sicilia le altre regioni nelle quali un terzo del partito ha espresso contrarietà alla mozione del Segretario.
A Lamezia Terme la mozione Mussi vince in quattro sezioni su quattro. A Ragusa la mozione Mussi vince con 1174 voti contro i 746 di Fassino. A Roma a congressi conclusi la mozione Mussi ha ottenuto 600 voti con gressuali in più del precedente congresso.
In Emilia Romagna e in Toscana Fassino raggiunge 40 mila voti,quasi un terzo - in queste due regioni - dell'intero dato nazionale.
Si è ripetuta in questo congresso la medesima dinamica già conosciuta due anni fa. A determinare l'assestamento dei dati sono non più di 6-7 federazioni tosco-emiliane. Da queste scaturisce la spinta decisiva della mozione del segretario.
D'altra parte senza questo fenomeno e computando una media ponderale che tenga conto dell'andamento generale nel resto d'Italia, la mozione Fassino si attesterebbe non oltre il 70%.
Congresso Ds
E' bene far parlare i numeri, ora i congressi stanno giungendo alla fine. Manca all'appello l'intera federazione di Vibo Valentia, per la quale pende un ricorso aperto e irrisolto. Poi mancano non più di un centinaio di congressi in giro per l'Italia, particolarmente al Sud. Dopo di che il sipario cala sui congressi dei DS e - dato l'esito - sugli stessi DS.
A questo punto hanno votato 199.960 iscritti. Fassino ha raccolto poco più di 149 mila voti, pari al 74.7%. Mussi è giunto a 32.419 voti pari al 16.2% e Angius a 17.296 voti, equivalenti all'8.6%. I conti percentuali tornano con il computo di qualche centinaio di bianche e nulle.
In ben otto regioni Fassino è sotto il 70%, a cominciare dal Piemonte (68.7% contro il 74% di due anni fa). Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Marche, Veneto, Molise, Sicilia le altre regioni nelle quali un terzo del partito ha espresso contrarietà alla mozione del Segretario.
A Lamezia Terme la mozione Mussi vince in quattro sezioni su quattro. A Ragusa la mozione Mussi vince con 1174 voti contro i 746 di Fassino. A Roma a congressi conclusi la mozione Mussi ha ottenuto 600 voti con gressuali in più del precedente congresso.
In Emilia Romagna e in Toscana Fassino raggiunge 40 mila voti,quasi un terzo - in queste due regioni - dell'intero dato nazionale.
Si è ripetuta in questo congresso la medesima dinamica già conosciuta due anni fa. A determinare l'assestamento dei dati sono non più di 6-7 federazioni tosco-emiliane. Da queste scaturisce la spinta decisiva della mozione del segretario.
D'altra parte senza questo fenomeno e computando una media ponderale che tenga conto dell'andamento generale nel resto d'Italia, la mozione Fassino si attesterebbe non oltre il 70%.
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