I dati che emergono dai primi congressi di sezione dei Ds (25 sezioni su 130) nella Capitale vedono ''una significativa affermazione della mozione Mussi che si attesta intorno al 26-27%, con un aumento percentuale del 3% (da 435 voti dello scorso congresso agli attuali 661), e della mozione Angius che si attesta intorno al 14% circa''.
E' quanto riferisce il coordinatore romano della sinistra Ds Massimo Cervellini che parla di un ''consistente arretramento'' della mozione che fa riferimento al segretario Piero Fassino, in favore della nascita del Partito democratico.
''Nelle sezioni scrutinate finora la mozione della maggioranza - sottolinea Cervellini - che si attestava al precedente congresso intorno al 72,2% oggi e' ferma al 59%''. ''In particolare alla sezione Mazzini, roccaforte storica della maggioranza che governa la federazione romana dei DS, considerata il 'laboratorio' del Partito democratico, dove peraltro sono iscritti il Presidente del partito Massimo D Alema e il segretario regionale del Lazio, Nicola Zingaretti la mozione Fassino - riferisce l'esponente della minoranza - scende dall' 84% al 76%''.
Riguardo alla mozione Mussi, Cervellini fornisce i dati della sezione del popolare quartiere di Testaccio, dove allo scorso congresso ''si attestava al di sotto del 20% e oggi raggiunge il 59,1% dei consensi pari a 259 voti mentre la mozione Fassino scende da 246 voti ottenuti al precedente congresso agli attuali 156, pari al 35,6%''.
''Si sta delineando - sostiene Cervellini - una consistente affermazione della sinistra Ds che a Roma aveva gia' espresso una forte criticita' in occasione della presentazione del listone ulivista alle elezioni comunali e municipali''.
''L' unificazione con la Margherita contenuta nella proposta costitutiva del Pd - conclude il coordinatore romano della sinistra Ds - trova una netta contrarieta' in moltissimi iscritti ai Ds a partire dalle zone dove maggiore e' il radicamento del partito e il suo connotato popolare e di consenso elettorale''. (ANSA).
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