giovedì 29 marzo 2007

Mussi: "Se nasce il Partito democratico pronti a fare una nuova forza"


Da repubblica.it 29/03/07


ROMA - "Ce ne andiamo". Prima ancora di nascere il Partito democratico comincia a perdere i pezzi. Il leader della sinistra diessina, Fabio Mussi, annuncia quello che da tempo era nell'aria.

Nel momento in cui i ds daranno vita con la Margherita "alla costituente del Partito democratico", il Correntone diessino formerà "un movimento politico organizzato autonomo che si pone su basi moderne per restituire una sinistra all'Italia".

L'annuncio di Mussi arriva al termine dell'assemblea della sinistra Ds chiamata ad esprimersi sul percorso di costruzione del Partito democratico. In attesa del prossimo congresso della Quercia in programma a Firenze, Mussi e i suoi spiegano di aver già deciso che cammino prendere. Che non sarà quello indicato dalla maggioranza dei Ds, Fassino e D'Alema in testa (che contano sul 75% del partito).

"Un quarto degli iscritti al partito - dice Mussi- è decisamente contrario, ostile o perplesso a promuovere il Pd del quale continuano a non essere chiari i valori, il programma e la collocazione internazionale. A meno che non si consideri una risposta a questi nodi, quel modesto Manifesto che è stato presentato nelle scorse settimane". Per questo Mussi lancia "un estremo appello" alla maggioranza guidata da Fassino affinchè si fermi il percorso che porterà alla costruzione del Pd.

"Una pausa di riflessione dovuta perchè non è pensabile -ha spiegato ancora il candidato della seconda mozione- che possa venire a mancare una forza di sinistra nel nostro paese".

Ma se così non sarà, Mussi e i suoi nel costituendo Pd non ci saranno. Non a cuor leggero, certo ("ho dedicato la mia vita alla sinistra italiana"), ma certi della scelta obbligata. Perché, chiude Mussi, il Pd è null'altro che "un salto dalla sinistra verso l'ignoto''.

Nonostante le tensioni, però, il destino del governo non ne risentirà. "Occorre tenere al riparo il governo - avverte Mussi - messo già a rischio dalla dialettica politica aperta dal contemporaneo svolgimento dei congressi Ds e Dl".

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