lunedì 12 marzo 2007

VERSO IL CONGRESSO DS, IL BALLETTO DELLE CIFRE

Bisognerebbe evitare il balletto delle cifre di Gianni Zagato Coordinatore organizzativo mozione "A Sinistra per il Socialismo europeo"

Verso il Congresso Ds E' utile ora garantire il corretto svolgimento di ogni congresso, anche il più piccolo, senza avventurarsi, appena partiti, in analisi di dati che possono essere sensibilmente modificati da una settimana all'altra.

Adesso bisognerebbe evitare il balletto delle cifre contestate, lo stillicidio dei dispacci in sequenza: l'Emilia che dà ampio consenso, la Toscana che fa volare il Segretario...Non è solo questione di sobrietà, è prima di tutto una forma di rispetto per gli iscritti se consideriamo che i congressi sono appena cominciati.

E' pur vero che quello in corso è un congresso il cui esito appare - sin da Orvieto - segnato più dalla ristretta volontà dei gruppi dirigenti che non dalla profonda decisione dei militanti. Ma è bene restare al fatto che sinora si sono svolti poco più di mille congressi, spesso di piccole sezioni, su un totale di circa seimila. C'è ancora strada da fare. Possiamo rilevare, questo sì, delle tendenze. E la prima è quella di un forte aumento dei votanti, Dei votanti, appunto, più dei partecipanti. Spesso il dibattito congressuale viene ridotto, compresso, mentre il momento centrale finisce per essere quello del voto.

Ci sarebbe bisogno di un diverso equilibrio. Se si analizzano i congressi dei medi e grandi centri urbani, si vede spesso una discussione forte, partecipata, e un'espressione di voto decisamente più articolata e pluralistica. Quando si va nei piccoli centri periferici molto del consenso si riduce all'influsso circoscritto dalla scelta di un personaggio locale, spesso legato all'amministrazione. Deve far riflettere una dinamica così disparata.

A Roma le due mozioni Mussi e Angius stanno sopra il 40%, quella di Fassino arretra in due anni di oltre dieci punti percentuali. A Genova la mozione Mussi tiene egregiamente i propri voti congressuali in una città in cui si poteva pensare ad un dimezzamento di consensi. A L'Aquila nei congressi sin quei svolti la minoranza passa dal 21 al 29%. Quello che andrebbe detto è che se la prima tornata aveva visto Fassino superare l'ottanta per cento dei consensi, la seconda settimana di congressi lo fa scendere al 75%.

Rispetto agli stessi congressi di due anni fa, la mozione Mussi incrementa la sua forza in valori assoluti, segno di un consenso reale tra gli iscritti. Va anche segnalato il fenomeno inedito delle schede bianche e delle astensioni, che sfiora l'1%.

E' utile ora garantire il corretto svolgimento di ogni congresso, anche il più piccolo, senza avventurarsi, appena partiti, in analisi di dati che possono essere sensibilmente modificati da una settimana all'altra. Un corretto svolgimento, appunto.

Che bisogno c'è - mentre sono in corso congressi il cui scopo è proprio quello di poter giungere ad una decisione su questa o quella piattaforma politica - organizzare contestualmente iniziative nel nome di un nuovo partito che proprio quei congressi dovrebbero stabilire se far nascere o meno?

Si è creato un doppio binario che sta falsando ogni giusta discussione e decisione politica.Almeno sulle cifre lasciamo, pensando al buon Totò, che sia la somma a fare il totale.

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