Navigando in internet ho trovato alcuni commenti relativi al Congresso DS. Mi sono sembrati interessanti, ne pubblico 3. Vi garantisco che se avrete la pazienza di arrivare fino in fondo, vi metterò di buonumore. BUONA LETTURA Claudio P
1)
Che tristezza il congresso provinciale
Mi è stato chiesto dalla redazione del blog di intervenire in merito al Congresso Provinciale dei Ds che si è tenuto venerdì e sabato scorso a Bari presso l’Hotel Majesty.
Prima ancora dell’invito mi ero proposta di scrivere qualcosa su questo sito cercando di non cadere nel sentimentalismo davanti alla conclusione di un percorso politico che ha profonde radici.
A mio parere la decisione di dar vita ad un nuovo soggetto politico sta creando serie perplessità e, in molti, un autentico disorientamento.
Al congresso sono intervenuti i massimi esponenti del partito a livello locale e anche i parlamentari (Latorre, Sasso, Piglionica). Ascoltando le dichiarazioni dei politici sostenitori della Mozione Fassino mi ha provocato sconcerto la matematica sicurezza, non scalfita dal minimo dubbio, nella loro gioiosa corsa verso il nuovo Partito Democratico.
Si son detti convinti che questo è il modo più efficace per portare chiarezza nel panorama politico italiano e per dare un forte sostegno al Governo Prodi.
Ma allora mi chiedo se coloro i quali invece sostengono la Mozione Mussi, e tra questi ci sono politici di alto profilo come Alba Sasso e Michele Venticelli, stanno avendo un momento di pessimismo irrefrenabile o forse hanno una visione politica più realista.
Parliamoci chiaramente in alcune realtà, compreso la nostra, i Democratici di Sinistra stanno avendo problemi continui con la Margherita; pensate un po’ che al Congresso Provinciale nessun esponente di questo partito è intervenuto nei saluti di rito ma questo è il minore dei mali.
Profonde difficoltà alla Regione Puglia per richieste di poltrone da parte dei consiglieri della Margherita, in Parlamento permangono divergenze di vedute e non solo per quanto riguarda i diritti civili ma anche a proposito delle liberalizzazioni.
Ma tutto ciò non lo vede nessuno? Io sono molto stupita e la cosa che mi da più fastidio è che nei discorsi dei sostenitori della Mozione Fassino da nessuna parte traspariva l’angoscia di una eventuale scissione che peraltro è stata indicata come possibile strada dalla Sinistra Ds. Ma può essere che un partito non sia legato ai compagni con cui ha condiviso tante campagne elettorali, momenti difficili, vittorie e sconfitte?
Io ho trentanni e quando ho iniziato la mia esperienza politica nei Ds non mi sarei immaginata che dopo sei anni mi sarei ritrovata a decidere se continuare il mio percorso politico con i compagni di sempre o cambiare strada. Questo non penso di poterlo perdonare ai vertici del partito che ancora una volta dimostrano quanta poca considerazione si ha dei militanti di base.
Sicuramente i “grandi” non staranno a pensare alle mie turbe e a quelle di chi sta vivendo come me un momento di puro sconforto e disorientamento. Giusi Pascolla
2)
27 marzo 2007
Liberta' e' partecipazione
Tra tre settimane, giorno più giorno meno, inizia il IV Congresso dei Democratici di Sinistra. Potrebbe essere l'ultimo congresso DS certamente sarà l'ultimo del partito come lo si conosce ora.
Ci sono tre mozioni al voto attualmente, quella di Fassino "per il partito democratico", quella di Mussi "A sinistra per il socialismo europeo" e infine quella di Angius "per un partito nuovo, democratico e di sinistra".
Io il Partito Democratico, più passa il tempo e meno lo voglio.
Un po' come una futura sposa che più si avvicina il giorno del matrimonio e meno si sente convinta del passo da compiere. E ora siamo alla vigilia del matrimonio e a me vien proprio voglia di scappare dall'altare, anzi, magari di non presentarmi nemmeno.
Perchè sì, per un pochino ci ho anche creduto che fosse una bella idea, poi ho ascoltato parlare bene certi personaggi della Margherita, e sento distintamente che l' aria tira dalle parti dei Cattolici e mi pare che puzzi di arretratezza e di bigottismo lontano chilometri e allora ho cominciato a cambiare idea, anzi, proprio mi vien voglia di urlarlo a pieni polmoni: NO, IL PARTITO DEMOCRATICO NOO!
E allora mi son detta, studiamoci queste mozioni, così ci facciamo una cultura, ma già sulle prime mi vien da dire, ma Mussi e Angius perchè presentano due mozioni diverse togliendosi reciprocamente possibilità di vincere questo benedetto Congresso consegnando i DS al suo destino di mischione con la Margherita (che poi parliamone, altro che pecora Dolly, qui si vuole incrociare un fiore di campo con un albero da ghiande facendolo restare un fiore di campo!)?
E quindi mi son fermata già prima di studiarle le mozioni di Mussi e di Angius, che bisogna dirlo, hanno dei nomini proprio invitanti, vien quasi voglia di crederci davvero e son sicura che sarebbe difficile sceglierne una.
Potrei scommettere, tra l'altro, che differiscono unicamente per la scelta della posizione delle virgole.
All'improvviso, iimmersa nel turbine del mio furore partecipativo alla politica attiva mi sono ricordata di una cosa...
... io non sono iscritta ai DS!
La libertà non è star sopra un albero Non è neanche avere un'opinione La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione (Giorgio Gaber)
3)
titollo.ilcannocchiale 25 Marzo 2007
UN PROBLEMA ... INTERNAZIONALE - Il congresso DS
Quando una settimana fa si è aperto il congresso della Sveriges Socialdemokratiska Arbetareparti, tutti i delegati si sono alzati in piedi e hanno cantato L’Internazionale. Nulla di nuovo, dopotutto. Ogni partito socialista o socialdemocratico apre il suo congresso sulle note dell’Internazionale, scritto come canzone dei lavoratori ma che, nel corso dei decenni, è diventato sempre più un inno all’emacipazione dell’individuo da ogni forma di oppressione tanto da essere cantato pure dai giovani di Tienamen durante le loro proteste contro la dittatura cinese.Nei Democratici di Sinistra, oltre ai quadri, le bandiere, le sezioni e le feste, pure la musica è diventata un problema. Chi ha buona memoria si ricorderà che allo sciagurato congresso di Torino (quello di I care), l’assemblea si aprì sulle note di una canzone scritta da Ennio Morricone, che nelle intenzioni dell’allora segretario Walter Veltroni doveva diventare il nuovo inno dei DS. Le polemiche non si fecero attendere, e così l’Internazionale venne eseguita, un po’ di soppiatto, il secondo giorno, facendo cadere nel dimenticatoio l’orribile canzone scritta dal grande Ennio. Il Congresso di Pesaro del 2001, complice l’urgente necessità di ridare morale alla truppa dopo la batosta elettorale, si svolse in modo musicalmente europeo. Ma nel 2005, al congresso di Roma, già in pieno dibattito sul partito democratico, si ripropose il solito dilemma: suonare o non suonare l’Internazionale? I DS, come al solito, trovarono la soluzione in un compromesso al ribasso ma di genialità incredibile: all’apertura dell’assemblea venne proiettato un video del congresso 2001 in cui si vedevano i delegati impegnati ad ascoltare, fra le altre cose, l’Internazionale. Resta da vedere cosa si inventeranno per il congresso di Firenze di aprile. In molti pensano che l’Internazionale non verrà suonata per non irritare gli alleati della Margherita. Altri giustamente fanno notare che non facendo suonare l’Internazionale, Fassino smentirebbe ciò che va ripetendo da mesi (e ciò che ha scritto nella mozione che porta il suo nome), ovvero che il Partito Democratico aderirà al Partito del Socialismo Europeo. Secondo me è già pronto il colpo di genio: proietteranno un filmato del congresso 2005 in cui si vedranno i delegati attenti ad osservare un filmato del 2001 in cui tutti in piedi ascoltavano l’Internazionale risuonare nella sala.
(per chi vuole ascoltarsi questa meravigliosa canzone)
1)
Che tristezza il congresso provinciale
Mi è stato chiesto dalla redazione del blog di intervenire in merito al Congresso Provinciale dei Ds che si è tenuto venerdì e sabato scorso a Bari presso l’Hotel Majesty.
Prima ancora dell’invito mi ero proposta di scrivere qualcosa su questo sito cercando di non cadere nel sentimentalismo davanti alla conclusione di un percorso politico che ha profonde radici.
A mio parere la decisione di dar vita ad un nuovo soggetto politico sta creando serie perplessità e, in molti, un autentico disorientamento.
Al congresso sono intervenuti i massimi esponenti del partito a livello locale e anche i parlamentari (Latorre, Sasso, Piglionica). Ascoltando le dichiarazioni dei politici sostenitori della Mozione Fassino mi ha provocato sconcerto la matematica sicurezza, non scalfita dal minimo dubbio, nella loro gioiosa corsa verso il nuovo Partito Democratico.
Si son detti convinti che questo è il modo più efficace per portare chiarezza nel panorama politico italiano e per dare un forte sostegno al Governo Prodi.
Ma allora mi chiedo se coloro i quali invece sostengono la Mozione Mussi, e tra questi ci sono politici di alto profilo come Alba Sasso e Michele Venticelli, stanno avendo un momento di pessimismo irrefrenabile o forse hanno una visione politica più realista.
Parliamoci chiaramente in alcune realtà, compreso la nostra, i Democratici di Sinistra stanno avendo problemi continui con la Margherita; pensate un po’ che al Congresso Provinciale nessun esponente di questo partito è intervenuto nei saluti di rito ma questo è il minore dei mali.
Profonde difficoltà alla Regione Puglia per richieste di poltrone da parte dei consiglieri della Margherita, in Parlamento permangono divergenze di vedute e non solo per quanto riguarda i diritti civili ma anche a proposito delle liberalizzazioni.
Ma tutto ciò non lo vede nessuno? Io sono molto stupita e la cosa che mi da più fastidio è che nei discorsi dei sostenitori della Mozione Fassino da nessuna parte traspariva l’angoscia di una eventuale scissione che peraltro è stata indicata come possibile strada dalla Sinistra Ds. Ma può essere che un partito non sia legato ai compagni con cui ha condiviso tante campagne elettorali, momenti difficili, vittorie e sconfitte?
Io ho trentanni e quando ho iniziato la mia esperienza politica nei Ds non mi sarei immaginata che dopo sei anni mi sarei ritrovata a decidere se continuare il mio percorso politico con i compagni di sempre o cambiare strada. Questo non penso di poterlo perdonare ai vertici del partito che ancora una volta dimostrano quanta poca considerazione si ha dei militanti di base.
Sicuramente i “grandi” non staranno a pensare alle mie turbe e a quelle di chi sta vivendo come me un momento di puro sconforto e disorientamento. Giusi Pascolla
2)
27 marzo 2007
Liberta' e' partecipazione
Tra tre settimane, giorno più giorno meno, inizia il IV Congresso dei Democratici di Sinistra. Potrebbe essere l'ultimo congresso DS certamente sarà l'ultimo del partito come lo si conosce ora.
Ci sono tre mozioni al voto attualmente, quella di Fassino "per il partito democratico", quella di Mussi "A sinistra per il socialismo europeo" e infine quella di Angius "per un partito nuovo, democratico e di sinistra".
Io il Partito Democratico, più passa il tempo e meno lo voglio.
Un po' come una futura sposa che più si avvicina il giorno del matrimonio e meno si sente convinta del passo da compiere. E ora siamo alla vigilia del matrimonio e a me vien proprio voglia di scappare dall'altare, anzi, magari di non presentarmi nemmeno.
Perchè sì, per un pochino ci ho anche creduto che fosse una bella idea, poi ho ascoltato parlare bene certi personaggi della Margherita, e sento distintamente che l' aria tira dalle parti dei Cattolici e mi pare che puzzi di arretratezza e di bigottismo lontano chilometri e allora ho cominciato a cambiare idea, anzi, proprio mi vien voglia di urlarlo a pieni polmoni: NO, IL PARTITO DEMOCRATICO NOO!
E allora mi son detta, studiamoci queste mozioni, così ci facciamo una cultura, ma già sulle prime mi vien da dire, ma Mussi e Angius perchè presentano due mozioni diverse togliendosi reciprocamente possibilità di vincere questo benedetto Congresso consegnando i DS al suo destino di mischione con la Margherita (che poi parliamone, altro che pecora Dolly, qui si vuole incrociare un fiore di campo con un albero da ghiande facendolo restare un fiore di campo!)?
E quindi mi son fermata già prima di studiarle le mozioni di Mussi e di Angius, che bisogna dirlo, hanno dei nomini proprio invitanti, vien quasi voglia di crederci davvero e son sicura che sarebbe difficile sceglierne una.
Potrei scommettere, tra l'altro, che differiscono unicamente per la scelta della posizione delle virgole.
All'improvviso, iimmersa nel turbine del mio furore partecipativo alla politica attiva mi sono ricordata di una cosa...
... io non sono iscritta ai DS!
La libertà non è star sopra un albero Non è neanche avere un'opinione La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione (Giorgio Gaber)
3)
titollo.ilcannocchiale 25 Marzo 2007
UN PROBLEMA ... INTERNAZIONALE - Il congresso DS
Quando una settimana fa si è aperto il congresso della Sveriges Socialdemokratiska Arbetareparti, tutti i delegati si sono alzati in piedi e hanno cantato L’Internazionale. Nulla di nuovo, dopotutto. Ogni partito socialista o socialdemocratico apre il suo congresso sulle note dell’Internazionale, scritto come canzone dei lavoratori ma che, nel corso dei decenni, è diventato sempre più un inno all’emacipazione dell’individuo da ogni forma di oppressione tanto da essere cantato pure dai giovani di Tienamen durante le loro proteste contro la dittatura cinese.Nei Democratici di Sinistra, oltre ai quadri, le bandiere, le sezioni e le feste, pure la musica è diventata un problema. Chi ha buona memoria si ricorderà che allo sciagurato congresso di Torino (quello di I care), l’assemblea si aprì sulle note di una canzone scritta da Ennio Morricone, che nelle intenzioni dell’allora segretario Walter Veltroni doveva diventare il nuovo inno dei DS. Le polemiche non si fecero attendere, e così l’Internazionale venne eseguita, un po’ di soppiatto, il secondo giorno, facendo cadere nel dimenticatoio l’orribile canzone scritta dal grande Ennio. Il Congresso di Pesaro del 2001, complice l’urgente necessità di ridare morale alla truppa dopo la batosta elettorale, si svolse in modo musicalmente europeo. Ma nel 2005, al congresso di Roma, già in pieno dibattito sul partito democratico, si ripropose il solito dilemma: suonare o non suonare l’Internazionale? I DS, come al solito, trovarono la soluzione in un compromesso al ribasso ma di genialità incredibile: all’apertura dell’assemblea venne proiettato un video del congresso 2001 in cui si vedevano i delegati impegnati ad ascoltare, fra le altre cose, l’Internazionale. Resta da vedere cosa si inventeranno per il congresso di Firenze di aprile. In molti pensano che l’Internazionale non verrà suonata per non irritare gli alleati della Margherita. Altri giustamente fanno notare che non facendo suonare l’Internazionale, Fassino smentirebbe ciò che va ripetendo da mesi (e ciò che ha scritto nella mozione che porta il suo nome), ovvero che il Partito Democratico aderirà al Partito del Socialismo Europeo. Secondo me è già pronto il colpo di genio: proietteranno un filmato del congresso 2005 in cui si vedranno i delegati attenti ad osservare un filmato del 2001 in cui tutti in piedi ascoltavano l’Internazionale risuonare nella sala.
(per chi vuole ascoltarsi questa meravigliosa canzone)
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